metodo per dimagrire

Dimagrire con i bagni derivativi

Bagni derivativi: un “nuovo” metodo per dimagrire!

In genere, lo sappiamo, ci si fa il bagno per rinfrescarsi, per lavarsi, per ritemprarsi. Ma è anche possibile farsi un bagno per dimagrire. Proprio così, avete capito bene!

Altro che assurdi metodi per dimagrire, diete e prodotti dietetici di mille tipi.

Secondo questa tecnica infatti per dimagrire sarebbe sufficiente un bel bagno.

Si tratta, per la precisione, di un metodo per dimagrire inventato un secolo fa dallo studioso tedesco Louis Kuhne, che studiò e mise a punto la tecnica dei bagni derivativi (si chiamano così) come metodo per eliminare scorie e tossine.

Parecchi anni dopo France Guillain ha perfezionato la medesima tecnica e ha scritto alcuni libri in merito.

Ma cosa sono i bagni derivativi?

bagni derivativi - metodo per dimagrire

Il bagno derivativo, detto in estrema sintesi, consiste nel rinfrescare con acqua fredda la zona inguinale-genitale.

Ci si può aiutare, volendo, con un guanto da bagno o un piccolo asciugamano di spugna, da passare delicatamente, dopo averlo immerso in acqua, con un gesto continuo avanti e indietro fra l’acqua fresca e la zona da rinfrescare, in pratica da ciascun lato del pube e fino al livello dell’ano.

Attenzione però: il resto del corpo deve rimanere accuratamente al caldo, coperto.

Siete scettici, e pesate che non sia possibile dimagrire con i bagni derivativi? Provateci!

Si tratta di una metodo per dimagrire che vale sia per gli uomini che per le donne, e con una sola “seduta” quotidiana dovrebbe dare gli effetti desiderati: bastano 10 minuti per un adulto con un peso massimo di 70 chilogrammi, o 15 minuti per un adulto con un peso maggiore ai 70 chilogrammi.

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Chi segue questo metodo assicura che serve non solo a perdere peso, ma anche a curare alcune patologie, come per esempio dermatiti, nevralgie, verruche, dolori articolari, insonnia e altro ancora.

Insomma, non sarebbe solo un bagno per dimagrire, ma molto di più.

Ultimo dettaglio: ovviamente non esistono evidenze scientifiche relative a questa pratica. Ma se vi va di provare di fare un bagno derivativo… 😉

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