La settima arte ha spesso ambientato le sue storie all’interno del bagno, ma una creazione come Le miroir – Storia di un uomo davanti allo specchio del bagno, non si era proprio mai vista.
Si tratta di un bellissimo cortometraggio che racconta la storia della vita, dalla nascita fino alla morte, vista attraverso lo specchio del bagno. Malinconico ed estremamente efficace, rappresenta il passare del tempo con estremo realismo e con grande crudezza. Incredibile anche l’uso della macchina da presa, che non si sa mai da che parte dello specchio sia, e del montaggio, davvero sapiente e ben fatto.
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Le miroir – Storia di un uomo davanti allo specchio del bagno inizia con un bimbo che accende la luce del bagno e, visto che non arriva nemmeno allo specchio, per guardarsi adopera uno sgabello. Man mano il tempo passa, il bimbo cresce e perde il primo dentino da latte.
Gli anni si susseguono e arriva l’adolescenza, quindi apparecchio, brufoli e anche il primo “succhiotto” sul collo, del quale il protagonista si vanta con la sua immagine riflessa.
Con l’età adulta, riflessa sullo specchio compare la figura di un uomo con alle spalle, dietro la tenda da doccia, il primo amore.
Anche il corpo del protagonista cambia, compaiono tatuaggi, orecchini, barba, tutti indicatori di una vita vissuta pienamente, almeno fino alla comparsa di un neonato, probabilmente il figlio dell’uomo.
Gli anni passano e Le miroir – Storia di un uomo davanti allo specchio del bagno rappresenta anche la mezza età e gli anni della vecchiaia, contraddistinti da acciacchi vari, dalla dentiera e dal bastone per sorreggere un fisico che ormai non ce la fa più.
Il cortometraggio si chiude con il protagonista, ormai tremante ed esausto, che spegne la luce.
Si tratta di cinque minuti ben spesi, per i quali è doveroso fare i complimenti a Ramon & Pedro (Antoine Tinguely e Laurent Fauchère) che lo hanno realizzato.
Guarda il video: “Le miroir” – Storia di un uomo davanti allo specchio del bagno