La toilette, uno dei luoghi di maggiore relax, può essere anche un posto di grande condivisione, dove le idee si trasmettono attraverso le famose scritte nei bagni.
Ovviamente questo avviene soprattutto nei bagni pubblici, dove diverse culture, generazioni e stili di vita vengono in contatto.
Le scritte nei bagni più diffuse, ovviamente, sono quelle volgari. Il turpiloquio, si sa, è un elemento che tende ad essere uguale (per chi ne fa uso) in ogni età e a tutti i livelli culturali.
Usato nei suoi Carme da Catullo l’arte del parlar male in versi è quindi arrivato fino a noi, alla nostra comicità, e, ovviamente, dentro ai nostri bagni.
Per ovvie ragioni non scriveremo qui volgari scritte nei bagni, ma siamo sicuri che ve ne verrà in mente più di qualcuna.
> Bagni nella storia dell’arte
Oltre al turpiloquio però si trovano scritte nei bagni anche citazioni di canzoni, poesie e massime filosofiche; ma nelle scritte nei bagni si possono trovare anche vere e proprie perle di saggezza contemporanea, che passano da un bagno all’altro senza autore.
Ricordiamo, ad esempio, la massima “Il tempo è lavoro, il tempo è fatica, il tempo costa una vita”. All’interno delle toilette pubbliche, però, si possono trovare anche richieste nei confronti della classe politica, come “Basta fatti, vogliamo promesse”, o contro i datori di lavoro e il capitalismo: “Il lavoro è una giungla, lo sciopero selvaggio”. Ma si possono leggere pure frasi introspettive come “Sono solo il corpo riflesso della mia ombra…” , cariche del significato che ognuno vuole attribuirgli.
Tra tutte le scritte nei bagni che abbiamo scovato, tra le migliori tre ci sono un grande classico, “Io per te muoro”; un botta e risposta epico, “Lorgoglio non serve (ma l’apostrofo sì)” e una frase che le nuove generazioni dovrebbero tenere a mente: “Batti il sistema… Studia”.
Scritto tutto questo vi invitiamo, comunque, a non scrivere sui muri dei bagni pubblici: vi piacerebbe che lo facessero in casa vostra?